GENOMA: PRONTA MAPPA DI CANNELLA, IL PRIMO GATTO DOMESTICO

1 novembre 2007

ROMA – Cannella, il gatto abissino chiamato in aiuto di scienza e medicina, ha da oggi la mappa di tutti i suoi geni, ed è il primo gatto domestico (Felis catus) il cui genoma è stato completamente sequenziato. Annunciata sulla rivista Genome Research, la conclusione del sequenziamento del suo genoma ha permesso di stimare la presenza di qualcosa come 20.285 geni che occupano il 65% del suo Dna. La sequenza, dichiarano Stephen O’Brien, Joan Pontius, Marilyn Raymond, tra i partecipanti al The Cat Genome Project condotto al National Cancer Institute (Frederick, Usa), servirà per studiare molte malattie umane di cui il felino soffre esattamente come noi, come la retinite pigmentosa, una malattia degenerativa della retina.

Nel genoma di Cannella, 4 anni, sono venuti alla luce centinaia di riarrangiamenti genetici intervenuti in migliaia di anni di evoluzione a partire dall’antenato comune del gatto e altri mammiferi, un minuscolo dinosauro che girava sulla terra 100 mila anni fa. Quello di Cannella, la cui mappatura è stata annunciata per la prima volta nel 2005 quando partì il progetto, si va così ad aggiungere ai genomi di altri mammiferi, uomo, scimpanzé, topo, ratto, cane e mucca. Cannella, che vive insieme ad altri gatti all’Università del Missouri-Columbia, è un gatto d’elite: il suo pedigree può essere ricostruito molte generazioni indietro. Il suo sequenziamento genomico è stato voluto dal centro di ricerca per il Genoma Umano ‘National Human Genome Research Institute’, parte dei National Institutes of Health statunitensi, non è stato scelto a caso come oggetto di studio: il felino domestico può essere portatore di ben 250 malattie su base ereditaria (quindi genetica) molte delle quali condivise con l’uomo.

Non a caso O’Brien, all’inizio dei lavori, aveva dichiarato al New York Times che “il genoma del gatto e quello umano si somigliano come due collane di perline di differenti colori”. La sequenza del Dna di Cannella, concludono gli esperti, sarà utilissima per lo studio di malattie quali diabete, emofilia, tumori quali leucemia o sarcoma provocati da retrovirus molto simili alle varianti umane, nonché per l’Aids, visto che ancora più stretta è la somiglianza tra il virus dell’immunodeficienza nei felini e l’HIV

ANSA, 01 NOVEMBRE 2007


Frate chiedeva ‘tangenti’ per annullare matrimoni

1 novembre 2007

FERMO – Un frate del Tribubale ecclesiastico marchigiano, che ha sede a Fermo, avrebbe intascato tangenti per favorire le pratiche di annullamento dei matrimoni. A incastrarlo è stato un investigatore privato, reclutato da alcune delle persone cui il religioso aveva chiesto denaro – qualche migliaio di euro per ciascuna pratica – fingendo di essere un marito in attesa di separazione.

A carico del frate, appartenente all’ordine dei Missionari della Fede, il detective ha raccolto prove registrando e filmando con una telecamera nascosta le trattative sul ‘pizzo’. A quel punto il frate è stato allontanato dall’incarico. Prima di approdare a Fermo, l’uomo aveva prestato servizio presso il Vicariato di Roma, dove pare si fosse reso protagonista di fatti analoghi. “E’ un episodio deprecabile – ha commentato il presidente del Tribunale ecclesiastico marchigiano mons. Vinicio Albanesi – che getta fango su un meccanismo sano e una struttura che in passato è stata portata ad esempio per la sua efficienza. Al di là dell’aspetto legale, quanto commesso da questo religioso è al limite della blasfemia”.

ANSA, 01 NOVEMBRE 2007


GIAPPONE, ROBOT-INFERMIERE METTE A LETTO I PAZIENTI

1 novembre 2007

TOKYO – E’ sempre meno fantascienza in Giappone un futuro in cui i robot ‘vivono’ a fianco degli umani, aiutandoli nelle più svariate attività quotidiane: l’ultimo esempio arriva dall’università di Shiga, 450 km a ovest di Tokyo, dove è appena stato presentato un automa ‘infermiere’ in grado di mettere a letto, e viceversa, i pazienti impossibilitati a muoversi autonomamente. La macchina, a differenza della maggior parte dei prototipi presentati in passato, non presenta alcuna caratteristica antropomorfa ed è in pratica un imponente braccio meccanico in acciaio, poggiato sul pavimento e alto circa un metro: la ‘mano’, all’estremità, è costituita da un’asse imbottita su cui il paziente appoggia il torso, permettendo così al robot di inclinare il braccio e spostare dolcemente il corpo fino al letto.

Il prototipo, progettato dal team di ricerca guidato dal prof. Toshihiko Yasuda, è pensato in particolare per l’utilizzo casalingo, dato che può essere posizionato a piacimento in camera da letto, cucina e anche in bagno, dando autonomia di movimento anche a persone che non possano contare su un’ assistenza continuativa. La macchina, che necessita di ancora di numerosi accorgimenti funzionali ed estetici, dovrebbe essere pronta per la commercializzazione entro i prossimi due anni. La ricerca robotica in Giappone ha da tempo puntato con decisione nella direzione degli automi utili alle persone, tematica chiave in una società moderna sempre più minata dalla piaga della denatalità e dalla potenziale carenza di forza lavoro.

ANSA, 31 OTTOBRE 2007


MARIJUANA ‘ORNAMENTALE’? PER LA CASSAZIONE SI PUO’

1 novembre 2007

ROMA – La canapa indiana può essere coltivata in piccole ‘piantagioni’ domestiche per essere venduta come pianta ornamentale. Lo dice la Cassazione – con la sentenza 40362 della Sesta sezione penale – che ha confermato l’assoluzione di un uomo che vendeva, sistemate in vasetti con tanto di lumini, piantine di marijuana prodotte in casa e ‘allevate’ nella vasca da bagno.

In particolare la Suprema Corte ha respinto il ricorso presentato dalla Procura della Corte di Appello di Genova contro l’assoluzione – pronunciata sia in primo che in secondo grado – di Luciano M., un uomo di 57 anni nella cui abitazione erano state trovate cinque piante di canapa, l’ultima delle quali ancora ‘a dimora’ nella vasca da bagno. Ad avviso del Pg di Genova – che ha protestato a Piazza Cavour contro il verdetto assolutorio – “non è possibile ipotizzare che un privato possa lecitamente coltivare piante di canapa indiana per scopi ornamentali, in quanto il legislatore considera pericolosa per la salute ogni forma di diffusione della droga”. Gli ‘ermellini’ non hanno condiviso questa tesi e la hanno giudicata “infondata” sottolineando che “la coltivazione di piante, da cui possono ricavarsi sostanze stupefacenti, che non si configuri come coltivazione in senso tecnico-agrario rimane nell’ambito della coltivazione domestica” e non costituisce reato. Così il reclamo del magistrato ligure è stato rigettato.

ANSA, 31 OTTOBRE 2007